Questo film è un esperimento di
recitazione in cui il protagonista viene spinto a esternare sé stesso in un
modo reale e passionale. Le persone che ne faranno parte, infatti, più che
attori saranno complici in una sorta di performance artistica, degli istigatori
grazie alla maschera della recitazione e all'assenza di una sceneggiatura
rigida. Quello che si vuole fare, infatti, più che un film, è un nuovo modo di
proporre un film. Un esperimento in quanto gli attori non sono al corrente
delle varie possibilità di sviluppo della storia, seppure saranno coloro che ne
decideranno la direzione.
Un particolare lungimirante è che
per mettere in una forma concreta i pensieri sull'uomo, la filosofia,
l'universo, la scienza contenuti nel libro, dobbiamo ricorrere alle immagini
che si trovano in un suo poema di qualche anno fa, "Il risveglio del
Gregorio", che mette in scena, evidentemente, degli uguali pensieri. I
quali possono essere, quindi, rintracciati anche in altri testi e in altre
forme. Già era successo nella mia performance di KRIPTOSCOPIA "L'ultima
performance di KRIPTOSCOPIA" in cui abbiamo collaborato assieme.
Purtroppo, scopro che sarà
difficile richiedere un finanziamento alla filmcommission del Friuli perché
bisogna evitare scene di violenza, che nella sceneggiatura nostra, invece, sono
presenti. (?)
Forse con delle scene di violenza
interpretate da attori non professionisti si renderà delle immagini squallide,
ma è di secondaria importanza. L'importante è che ogni emozione venga vissuta,
analizzata, affrontata. Quando questo succede, allora tutto il resto va bene:
sono depresso, vivo la mia depressione; sono felice, affronto la mia felicità e
così via. Così saremo anche sicuri di non scimmiottare nulla. Probabilmente il
film diventerà qualcosa di molto diverso da com'è sulla carta perché chi recita
sarà più impegnato a tirare fuori, piuttosto, la propria paura di recitare
quelle scene. E' pure questo che voglio.
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