Perché dovrebbero cambiare, visto
che chi ne fa uso replica sempre le stesse cose?
Ora capisco quanto è azzeccato il
termine profilo. Essendo un profilo, non posso che comportarmi per parametri
ben delineati. Ad esempio, siccome internet lo sfrutto per l'arte quasi
esclusivamente, su fb pubblico per lo più cose relative all'arte, e così via.
Le persone, quindi, sono
identificabili con i contenuti che condividono e a loro volta si identificano
tramite essi. Noto questa dinamica perché sono sempre interessato alla
fotografia e il veicolo principale di questo genere di comunicare è l'immagine,
piuttosto che il testo scritto. Qui mi interesso perché paradossalmente le
persone vanno a comunicare un qualcosa che capita a loro, o descrivono come
sono intimamente o le loro preferenze usando, nella quasi totalità dei casi,
delle foto che non hanno fatto loro e non raffigurano loro, ma che provengono
dalla rete. Un condividere foto che simboleggiano qualcosa e non rappresentano.
Vale a dire che la foto è un
codice come una parola, un suono, una lettera dell'alfabeto che serve per
comunicare attraverso il social, che è appunto il canale. Per dirci cose
simili, mostriamo le stesse foto, addirittura scattate da qualcun altro e che
usiamo perché a portata di mano. Non sono sicuro che sia da condannare o
criticare come superficiale, questo mezzo di comunicazione, perché è la stessa
dinamica della lingua orale e scritta; solo che si fa uso di immagini.
Bisognerebbe, piuttosto, creare una cultura, un'istruzione riguardante le
immagini, così che non ci si fermi al semplice e all'immediato e possano
veicolare anche concetti più profondi di quelli che si riscontrano di solito;
poter usare le immagini per poter parlare in modo più personale e originale di
sé; comporre una poesia… Altrimenti, le immagini che uso sono intercambiabili
con quelle di chiunque altro (ti presento un'altra persona al posto mio…):
siamo destinati a Fahreneit 451 o al perfetto opposto?
La risposta sta nell'analizzare
l'opinione diffusa che tutte le immagini che vengono condivise non vengono poi
anche guardate. Tuttavia, non è che non vengano scorte, seppure molte
sicuramente passano inosservate e sospinte oltre (nel "passato") dal
flusso di foto, ma nel senso che non si tratta di immagini distinte. Cioè non
si separano dal flusso e sono tutte in linea con uno stesso stile (come se
l'autore, tra l'altro, fosse uno solo) e compongono la totalità di immagini che
vediamo nel corso della nostra giornata passando così oltre come un dettaglio
visto dal finestrino dell'auto in corsa. Quello che si vede dal finestrino è,
infatti, sempre lo stesso, anche quando si attraversa un paesaggio mai visto
prima; e infatti non captiamo queste foto come rappresentazione o analisi, ma
ripetizione e copia.
Senza accorgercene si è già
passati al quadro successivo.