24/12/21

Nuovo anno come creativo / nuovo anno come creatore

Nelle due dirette video degli scorsi Sabato (“Affrontare e superare un green pass infinito” e “Tu sei l’eletto”), abbiamo contemplato uno degli aspetti più belli dell’essere un essere umano: la creatività. Se con la logica e la razionalità siamo riusciti a costruire nel corso della Storia tutto quello che esiste… con la creatività l’uomo scopre l’idea nuova che permette a tutto ciò di progredire. Questo non è un cercare idee in modo interessato, per ottenere qualcosa in cambio, che abbiamo definito come comportamento astuto. Piuttosto, è un intercettare idee nuove o nuovi modi nel fare le cose come conseguenza del fare ciò che si ama fare. Un esserne così coinvolti dallo scoprire territori finora inesplorati… A questo punto, infatti, abbiamo addirittura accostato la figura del creativo con quella della persona che raggiunge conoscenze superiori e fa esperienze straordinarie. Cosa che ci siamo corretti a precisare che in realtà si tratterrebbe dell’ordinarietà e non di straordinarietà, perché passa attraverso un conoscere se stessi: e cosa ci sarebbe di eccezionale nell’essere se stessi?

In realtà, potremmo dire che ci sono vari stati dell’esperienza dell’essere creativi. Durante le dirette video, abbiamo subito individuato in cosa consiste adoperare la mente creativa osservando che di solito si reagisce a quanto ci capita nella vita con razionalità, prevalentemente; anche alle novità. Dopodiché, abbiamo dovuto ammettere che per essere veramente creativi bisogna scoprire il proprio vero sé, cosa che di conseguenza porta felicità nella propria esistenza: per creare non puoi non essere felice, infatti.

Infine, scoprire se stessi vuol dire essere se stessi, ed è proprio questo ciò che si offre agli altri, che è qualcosa di unico: solo tu puoi essere tu. La creatività è intrinsecamente legata al donare; un creativo propone idee per il semplice piacere di migliorare quello che sta facendo. Chi giunge a vivere in questo modo, indipendentemente dal percorso che ha intrapreso per giungervi, è come se da quel momento in poi iniziasse una nuova vita e così è ogni volta che scopre qualcosa di nuovo o che comincia qualcosa di nuovo. È così che la propria vita, egli se la crea, diventando così un creativo che è creatore. E non perché fa qualcosa di specifico: nell’ultimo video, infatti, si sottolineava che un creativo lo è anche chi non è un artista, anche chi potrebbe non avere poi gli strumenti per mettere in forma concreta le proprie idee… ma per il modo in cui egli è. Perché per questo suo modo di essere, cioè essere se stesso, fa sentire arricchiti gli altri; a tutti sarà capitato di essere accanto a una persona che fa sentire stimolati a qualcosa, al miglioramento, a un'ispirazione… Magari non capiamo neppure verso cosa o perché, ma lo si sente. Ecco, egli è un contributo solo per il suo semplice essere. E ispirando gli altri, indicando una strada anche se non se ne accorge, è un maestro.

Non voglio soffermarmi troppo su questi argomenti che necessiterebbero degli approfondimenti filosofici ed esplorativi che, per chi è interessato, rimando al mio libro, Vangelo Pratico. Qui, vorrei dare importanza al notare che se portassimo questo atteggiamento creativo in ogni aspetto della vita, pure laddove sembra invece che debba esserci spazio solo per la logica, allora assisteremmo alle più grandi sorprese. Questo, non perché avverrebbe qualcosa di magico ma perché i gesti verrebbero accompagnati di consapevolezza: senza giudicare e rendendosi conto di cosa vi accadrà in conseguenza. Questo porterà a un confronto nel quale a vincere sarà la persona più creativa, cioè quella che offrirà le idee più innovative, che per il semplice averci a che fare portano gli altri a un miglioramento o a una unicità; proprio perché sono la visione unica di quel creativo. Mentre a perdere la sfida sarà colui che cerca idee brillanti al fine di accaparrare di più: più seguito, più “like”, più guadagni…

È una sfida alla quale il vero creativo dovrà ovviamente vincere; le persone stesse sono stufe di belle idee che hanno la sfumatura di fregatura, di soluzioni proposte per ottenere solo risultati immediati o parziali, di prodotti che sono nuovi soltanto nell’aspetto, di promesse che non vengono mantenute, ecc. Il vero creativo vince perché se diventa creatore non ha bisogno di nulla, neanche di un consenso. È autonomo, diventa l’autosciamano.

Educhiamoci alla creatività. Per farlo, domandiamoci cosa significa essere creativi e scopriremo che se si ha a che fare con una completa conoscenza di sé, allora si ha a che fare con l’unione con tutto se stesso, tutte le parti che compongono l’individuo. La creatività emerge maggiormente quando emerge unione, quando è immaginata nella condivisione di qualcosa.






16/12/21

Tu sei l'eletto

Ci si abitua a pensare che una vita unica e irripetibile sia un'eccezionalità. Invece è la normalità quando si vede la creatività come mezzo per vivere una vita felice e che produca idee nuove. Eccezionale è semmai convincersi che la migliore soluzione, anche per una crisi come quella che viviamo oggi, sia il tendere a essere tutti uguali e a evitare la propria unicità!

Come si è visto nel precedente video "Affrontare e superare un green pass infinito" https://youtu.be/i2DktfbI0ec tutti abbiamo gli strumenti e la possibilità per essere creativi. Non dobbiamo quindi aspettare dall'esterno un ipotetico salvatore, risolutore o leader politico che ci diriga oltre il problema. Perché già lo saremmo... noi. Uno è eletto anche se non lo sa, lo diventa quando lo vede: buona visione. Questo evento online viene proposto perché, seppure sia possibile farle anche offline, alcune presentazioni del mio libro, VANGELO PRATICO, non avranno luogo per motivi imprevisti legati all'attuale situazione... Per maggiori informazioni sul progetto: http://vangelopratico.com/ https://anima.tv/author/enzocomin/ Dove trovare il libro in vendita: https://www.ilgiardinodeilibri.it/autori/_enzo-comin.php Sarà possibile comunicare in diretta sulla chat. Il video rimarrà poi fruibile su Youtube.



07/12/21

"Affrontare e superare un green pass infinito"

"Affrontare e superare un green pass infinito" è un titolo ironico e provocatorio per un appuntamento nel quale parleremo di come poter oltrepassare questo momento di crisi. Con semplicità, anche perché non sono un'autorità, partendo dal libro che ho scritto, VANGELO PRATICO, rintracceremo l'azione per mutare un ostacolo come quello in cui siamo incappati... in una rinascita. Oppure, invece, scegliere che rimanga un ostacolo, perché in realtà siamo liberi di... esercitare la nostra libertà.

Non ha a che fare con le cose che sappiamo o la religione che crediamo, ma innanzitutto nel rapporto con... sé stessi.

NON SARA' QUINDI UN INCONTRO PER PARLARE DI PASS O DI VACCINI.


Questo evento online viene proposto perché, seppure sia possibile farle anche offline, alcune presentazioni del mio libro non avranno luogo per motivi imprevisti legati all'attuale situazione...





Sarà possibile comunicare in diretta sulla chat. Il video rimarrà poi fruibile su Youtube.

12/11/21

Video della presentazione del libro VANGELO PRATICO

 



"Il Vangelo come pratica artistica e l'arte come pratica spirituale. Una modalità per creare la propria vita in modo libero, autonomo diventando così "autosciamani". Che tu sia un artista o meno. Mi sono ritrovato a trent’anni a realizzare progetti artistici perché stavo raccontando di un mondo indescrivibile a parole. Un mondo visionario che ora è condiviso attraverso un libro." Nell'ambito degli eventi collaterali del festival d'arte ORCHESTRAZIONE 28, "Terramare" presentazione pubblica del libro che ho scritto VANGELO PRATICO pubblicato dalla Casa Editrice Anima Edizioni. Per l'occasione è stato proiettato per la prima volta il video documentativo della mia nuova performance AUTOSCIAMANO realizzata con l'artista Manuel De Marco. Venerdì 5 Novembre 2021. Ore 21:00 presso la sede FAI via Pescheria, 2 Portogruaro (VE)

27/10/21

Presentazione del libro e proiezione del video "Autosciamano"

In occasione degli eventi collaterali del festival d'arte

ORCHESTRAZIONE 28, "Terramare"

vi aspetto alla presentazione pubblica del libro che ho scritto, VANGELO PRATICO, che verrà introdotta dalla visione del video documentativo della mia nuova performance AUTOSCIAMANO realizzata con l'artista Manuel De Marco.

Venerdì 5 Novembre 2021. 

Ore 21:00

presso la sede FAI, via Pescheria, 2 - Portogruaro (VE)


Programma:




20/10/21

VANGELO PRATICO - video incontri di esposizione

Si propone un approfondimento al percorso di rivoluzione della coscienza tratto dal Vangelo cristiano. A 360°, senza la presunzione e ancor meno la necessità di far parte di una religione o un credo specifico, dalle parole del grande Maestro c'è offerta la visione di un mondo nuovo. Ecco perché deve essere un artista a raccontarvelo.



13/09/21

VANGELO PRATICO che libera dalla sofferenza

 


Come è possibile incappare in esperienze dolorose e non perdere la felicità acquisita? E' una domanda molto importante visto che nella vita possono accadere avversità da condizionare ogni singolo giorno...
Un lavoro su di sé porta l’individuo verso un’esistenza felice e soddisfatta quando passa attraverso la consapevolezza. Una delle tappe più significative, infatti, è la liberazione dalla sofferenza; ma questo non vuol dire iniziare una vita dove succedono solo cose belle e positive: si rimane comunque esseri umani immersi nella realtà. Quello che cambia è semmai il modo di concepire la realtà e quindi anche i suoi aspetti, come la sofferenza…
La sofferenza potrebbe venir vista davvero in un modo diverso? Siamo sicuri che sia davvero una condizione che deve essere accettata e aggiunta alla nostra quotidianità? Facendo così, non si rischierebbe invece di mantenerla viva invece che trascenderla?

06/09/21

L'autosciamano appare

L’autosciamano è stato presentato attraverso una performance che ho realizzato con l’artista Manuel De Marco. 

La ricerca artistica di Manuel De Marco parte dal corpo e dalla sua relazione con lo spazio circostante. Le forme d'arte che predilige sono la pittura e il video, nelle quali esprime in maniera differente ma concettualmente simile la sua ricerca attraverso il movimento nello spazio. Video e pittura sono accomunate dall'utilizzo dello stesso corpo come medium espressivo: da un lato Manuel filma il suo movimento, dall'altro lo imprime tramite le sue stesse orme, congelandolo in un gesto. La riflessione che scaturisce dal suo lavoro è sempre basata sul confronto fra la sua presenza di individuo nel mondo e il mondo stesso, visto come alterità. Un tentativo di ricavare spazio attraverso il movimento per distinguersi, ma allo stesso tempo entrare a far parte del tutto, nel continuo mutamento dell'esistenza.

Infatti, io e Manuel abbiamo compiuto un’azione, ma in realtà le azioni sono state tre perché c’era una terza presenza: il luogo che ci ha ospitati. Nessuno dei tre, però, era il protagonista, questo fantomatico personaggio chiamato “autosciamano”: lo era meravigliosamente la convivenza di tutti e tre. E questo non per mettere al centro l’unione o la fusione, ma l’incontrario: l’indefinito, l’indefinibile che diventa infinito e assoluto, si invera in questo autosciamano che si può incontrare solo nella complementarietà di più attori. Come a dire che per potersi palesare, un autosciamano non può apparire in una sola figura ma più di una; o meglio: quando una è presente, l’altra è assente, quando una scompare, l’altra la sostituisce, una va alla ricerca delle orme dell’altra che disperde dietro di sé senza accorgersene… 

Già ho avuto modo di parlare dell’autosciamano e anche di invitarvi a diventarlo perché significa oltrepassare limiti che si è abituati a considerare invalicabili, a favore di una libertà totale. La quale non sta a indicare sfrenatezza, ma un essere liberi dal doversi per forza fermare all’interno delle definizioni, anche di sé. E una performance è un po’ come un rituale nel quale si focalizza una certa intenzione e se ne concretizza la sua capacità di trasformare: nel mio caso, quindi, la perdita di barriere e identità. Una performance, allora, non è solo rappresentare un’immagine con un’azione; infatti, più tardi, dopo averne ancora parlato con Manuel, me ne sono andato e scopro che non ho più il mio portafogli. Rubato, smarrito? Quel che è certo è che da allora, da vari giorni, sono senza i miei documenti d’identità, sono a tutti gli effetti… irriconoscibile.



20/08/21

"Voi avete gli orologi, noi il tempo."

Qualche giorno fa ho riallacciato la mia amicizia con lo scrittore afgano Fawad e Raufi grazie alla coincidenza di ritrovarci ad abitare abbastanza vicini. Abbiamo parlato a lungo della situazione attuale del suo paese d'origine viste le notizie allarmati che da là arrivano; e oggi leggo i suoi libri proprio in questo particolare momento dell'Afghanistan. 

I due libri che ha pubblicato parlano proprio degli anni che ha trascorso in Afghanistan e della sua fuga di più di mille chilometri quando ha deciso di allontanarsi dalla guerra. Così, la coincidenza mi ha regalato questa profonda immersione nella realtà afgana attraverso questi intensi romanzi biografici, mentre sto anche assistendo in diretta all'evolversi della situazione di quello che potrebbe essere un nuovo e drammatico capitolo di questa storia. O meglio, sembra di vedere nei notiziari la concretizzazione di eventi scritti nei racconti d'infanzia di Fawad. Anche se dovrebbe essere fantascienza, è come se invece si stesse viaggiando nel tempo vedendo in diretta tv scene che potrebbero essere di tanti anni fa. Né tantomeno si tratta di una qualche capacità di preveggenza che ha Fawad... 

Il fenomeno eccezionale in questione è in realtà come se il tempo, in quel paese, non scorresse, rimanesse immobile. Civili che fuggono per gli stessi motivi per cui sarebbero potuto fuggire decenni fa, e soffrire, sconvolgersi, morire. Vedremo le stesse scene anche nei notiziari del 2041? 

Vi dico cosa mi fa pensare tutto ciò. Viviamo tutti nello stesso posto, la terra, ma non viviamo nello stesso tempo. Incontrandosi, due sconosciuti, sarebbe più utile che si domandassero "da quando vieni?", piuttosto che "da dove vieni?"; perché ci sono regioni che rispetto ad altre sembrano ferme nel tempo o progredire con diversa velocità. Paesi futuristici affiancati da altri congelati al momento che pare il massimo sviluppo che potrebbero mai raggiungere... Con questo, non voglio affermare che è meglio un tipo di società che un'altra, ma mettere in evidenza che deve esserci qualcosa che permette una spinta, e qualcos'altro che invece la ostacolerebbe. E questa cosa è la coscienza, la quale cambia non per motivi di etnia, religione, economia o cultura, ma per le esperienze che l’individuo può fare... Come se le persone avessero bisogno di pensieri, istruzione, virtù, bellezza, arte, esperienze costruttive... per alimentare la propria coscienza. Quello che si ha attorno va effettivamente a condizionare il proprio interno... Dobbiamo assolutamente destarci per non subire che la nostra coscienza riceva una cattiva "alimentazione"! In tal modo potremo intercettare solo quello che personalmente sia costruttivo, e, facendo così, questo può essere a sua volta una buona "alimentazione" per chi ci sta vicino con un'influenza positiva che a poco a poco si diffonderà. Sono convinto che partendo da sé, anche il singolo individuo può innestare un processo di beneficio e pace a tutto il mondo. Sono concordanze come queste, che regoleranno tutti i paesi a un unico orologio ideale per tutti.


info: https://www.facebook.com/FawadeRaufi/

15/08/21

IL TEMPIO NASCOSTO VICINO A CASA MIA

Poco distante da casa mia si trova uno dei pochi mìtrei rimasti in Italia, templi del culto del dio Mithra. Una presenza antica di secoli scomparsa gradualmente per vari motivi tra cui l’imporsi del culto cristiano, le cui origini, tuttavia, si perdono nell’antichità. Il mitraismo era un culto misterico, quindi nessuno al di fuori ne riceveva gli insegnamenti più profondi; proprio come era pure per i primi cristiani, in realtà. A un certo punto, attraversando il Mediterraneo, sembrerebbe che quella prima natura del cristianesimo si convertì però ad ambizioni più ampie: diventare un culto per tutti e alla luce del sole. Per fare questo, si è dovuto mettere da parte l’aspetto intimo degli insegnamenti di Cristo, che prevedevano un’evoluzione graduale del praticante a conoscenze più profonde e segrete. Le conoscenze più profonde, infatti, sono segrete perché non possono essere comprese e accolte se prima non ci sia stata una preparazione. A questo fine, il culto cristiano si è concentrato su messaggi che potessero venir accettati da chiunque trattando di una salvezza dal male che sarebbe acquisibile per il semplice crederci. Una pratica, invece, ha senso se il praticante fa qualcosa, al massimo crede quando “facendo” diventa consapevole; ed è la consapevolezza a trasformarlo.

Com’è noto, il Cristianesimo, per quest’intento di universalità, si è presentato al cospetto dei popoli sovrapponendosi ai culti già esistenti: visitare e conoscere un mitreo è utile proprio per individuare ciò che fa parte di una credenza esteriore e dove dirigersi per rinvenire i messaggi più autentici e funzionali. Infatti, il mitraismo era uno dei culti principali anche nella penisola italiana. Giusto per capirsi: il dio Mithra è portatore di luce e vita, nasce (per la salvezza dell’uomo) da una vergine concepita da Dio e nella notte fra il 24 e il 25 Dicembre in una grotta, resuscitò dopo la morte (avvenuta all’età di 33 anni). E tutto ciò più di mille anni prima di Cristo. Lo speleologo che ci accompagnava nella grotta del mitreo, ci fa notare il bassorilievo raffigurante una figura maschile che indossa un copricapo da sacerdote che rassomiglia a quello che ancora oggi indossano i vescovi cattolici (che appunto si chiama mitra).

Vi sentiti un po’ confusi ora? Ma queste osservazioni non vogliono portare caos o far sospettare che non ci sia affidabilità nei percorsi spirituali, semmai consideriamo la religione, grazie a queste capacità di propaganda e fusione, un modo per poter avvicinare le persone a qualcos’altro. E a quel “qualcos’altro” ci si può recare superando anche questo primo approccio che sembrerebbe solo finalizzato all’iniziale contatto e al sollievo per chi voglia essere semplicemente sollevato dalle angustie della vita…

Perdere la sicurezza sulle cose che si crede di sapere è un dono inestimabile perché ci aiuta a imparare a farcela da soli, a non appoggiarci ad alcun supporto. Essere convinti che una cosa sia in un modo e che non possa cambiare, come le nostre credenze, tradizioni e abitudini è un modo per trovarci all’interno di programmi decisi da altri senza magari neppure rendercene conto… Cosa succede quando scopriamo che possiamo muoverci al di fuori?

Ecco perché è un artista che condivide cose spirituali e il Vangelo, perché in esso si parla di come “deprogrammarsi” e non di come chiudersi dentro a nuovi condizionamenti…









10/08/21

Praticare il Vangelo con il GREEN PASS

Se si amplia lo sguardo, si potrà vedere che sono innumerevoli le imposizioni che un governo esercita sui cittadini. E così fanno anche tutti gli altri attori presenti nella società. Regole scritte e non scritte. Il GREEN PASS è soltanto l’ultimo di questo lungo elenco… Ma nulla di tutto ciò ci può veramente togliere libertà o serenità se la nostra libertà e serenità non sono dovute da quello che ci sta attorno; come ad esempio l’obbligo o meno di usare un documento come il GREEN PASS. L’essere umano è infatti libero a prescindere da quello che gli succede; è la sua condizione naturale, non scordiamocelo!
La libertà ci può essere tolta solo se permettiamo che altro da noi abbia questo potere, altrimenti nessun altro lo avrebbe effettivamente. Se si teme che possa venir tolta la libertà, allora non era veramente libertà… e diventerebbe comprensibile il timore di dover usare questo nuovo documento.
L’autosciamano, anche con questa nuova limitazione, rimarrà sereno e libero; e troverà soluzioni creative per non esserne succube.
Ovviamente, solo una persona particolarmente spaventata o masochista potrebbe trovare gradevole il dover usare il GREEN PASS. E’ giusto che anche una persona così sia libera di esercitare la propria libertà come chi è pronto a non accettare di usarlo. Le vite di entrambi verranno modificate nel profondo, sono uno il riflesso dell’altro: non si può fare ordine attorno a noi se prima non lo facciamo dentro di noi.




09/08/21

Praticare il Vangelo toglie il sollievo

I grandi Maestri del passato ci ripetono che ogni cosa è perfetta, che tutto è esattamente come deve essere. E tutti arriveremo ad affermare che la vita è una meraviglia, perlomeno quando ogni cosa ci va bene; ma quando le cose non vanno come devono andare? Forse ai grandi Maestri e Mistici non è mai capitata una giornata “no” e che i loro piani trovassero sempre realizzazione?

Non è che forse siamo noi a vedere l’esistenza in un modo diverso? Chi ha ragione?

La ragione ce l’hanno tutt’e due, perché i primi hanno vissuto effettivamente una vita splendente come raccontavano mentre i secondi hanno vissuto con l’ansia di perdere il bello ottenuto, proprio come temevano.

Insomma, chi dei due vive un’illusione? Chi se ne deve svegliare? È giunta l’ora che i primi aprano finalmente gli occhi e si accorgano che la vita non è mai sempre uno splendore oppure che i secondi considerino l’idea che vita e problemi non sono la stessa cosa…?

A tutti ogni tanto succede qualcosa per il verso sbagliato, anche a un grande maestro, a uno che ha aperto gli occhi sulla vita; eppure questi non perde la serenità. Non pensate che la differenza stia proprio in questo? Cioè nel modo di reagire, nel modo di dare importanza e valore alle cose.

Come reagite voi quando sorge qualche problema? 

Se fate attenzione noterete che la reazione di solito è il volere che le cose tornino a com’erano prima del problema. Anche per voi è così? Anche per voi, quando qualcosa non va vorreste che vi venga restituito com’era prima, com’era quand’era tutto ok? Così, se una cosa non va, come una relazione, un lavoro, la considerazione da parte degli altri… la rivolete come quando andava bene, oppure ne volete un’altra, nuova di zecca.

Mi potreste dire che questo è normale, che è così che si va avanti con la vita; ma qui non si parla di andare avanti, in realtà si chiede se nel modo in cui si vive, si è anche felici e realizzati. Ma comunque avreste ragione: è così che si vive di solito… se una cosa si rompe, se ne pretende un’altra nuova, non si vuole sapere perché si è rotta; se ci si ammala, ci si aspetta che la malattia svanisca, non si vuole conoscerne l’origine… 

E che cosa succede quando si può passare a qualcosa di nuovo buttando finalmente alle spalle ciò che non andava? Che il problema è stato risolto? No, ci si sente solo sollevati. Fuor di metafora: volete cercare cose nuove che vi diano sollievo quando quelle che vivete non sono felici o volete essere felici e basta, a prescindere da quale che accade?

Praticare il Vangelo toglie il sollievo.




22/07/21

Il maestro ci dice chi siamo perché propone specchi

Quando si analizza nel profondo un’opera d’arte antica, a volte si ricercano tracce di conoscenze occulte in ogni dettaglio. La sete di curiosità permette lo studioso di rinvenire simboli e archetipi nei soggetti dipinti che così verrebbero suggeriti in modo sublimale allo spettatore. Eppure, i misteri più determinanti che l’artista condivide vengono addirittura posti in modo che siano immediatamente leggibili, ben illuminati ed evidenziati… per lo meno così appaiono a chi è mosso da un puro desiderio di verità. Al punto tale che l’immagine stessa raffigurata passa in un secondo livello e l’osservatore possa scorgere se stesso all’interno. Come la Gioconda di Leonardo Da Vinci: seppure il Louvre espone altri quadri di questo autore, anche di maggiore attrazione, i visitatori cercano la Monna Lisa e sono pronti a fare la fila per vederla. Questo non perché sanno che nascosti nel dipinto ci stanno significati esoterici ma perché il volto della Gioconda racchiude tutti i volti e ognuno ci si può… specchiare.




10/07/21

Il Vangelo come mezzo artistico e l'arte come mezzo evangelico

L’arte può essere considerata una vera e propria forma di comunicazione, anche se usa immagini invece che parole. La sua forza sta proprio nel poter evocare più significati non dovendo usare rigide definizioni e termini. In questo modo, i grandi artisti del passato, ma anche di oggi, ci propongono informazioni che travalicano l’immediato e il comune. Come dei veri maestri, le opere d’arte nascondono misteri e segreti che un occhio allenato non al sapere tanto ma al vero desiderio di verità, potrà in un qualche modo intercettare… Vuoi provare?







24/06/21

Pratica artistica del Vangelo

Dal Regno Unito la rivista THE WORKING ARTIST presenta una mia immagine dalla serie "Pratica artistica del Vangelo".






21/06/21

Vangelo Pratico e il mio nuovo progetto artistico: l'AUTOSCIAMANO


 

L’autosciamano è colui che non si identifica in qualcosa di definito o preferito, neppure in sé stesso; egli è l’uomo nuovo: senza nome e consapevole di non essere circoscritto in quanto di sé può essere percepito dagli altri, come il proprio corpo, la personalità o quanto vi è indicato nel suo documento d’identità. Appare e vive proprio come tutti, esattamente la stessa vita che conduceva prima di raggiungere la vera realtà, il nuovo mondo; ciò che cambia è la sua coscienza, e quindi la sua cognizione su ogni cosa. Egli, innanzitutto, sa che non vi è alcuna limitazione percependosi parte integrante di quell’armonia che è alla base di un ordine universale, come se l’intero universo partecipasse a un unico singolo evento. Essendo costantemente cosciente di questo evento, ne è inevitabilmente presente e parte attiva, e può essere fruito da chiunque e da qualunque cosa sia a contatto con lui. Anche se dovesse isolarsi, poiché qualsiasi cosa possa succedere o non succedere è parte di questa globale compartecipazione.
Un infinito divertimento.

12/06/21

Praticare il Vangelo per andare oltre, anche dal Vangelo stesso

 


Si desidera ricordare che se si vuole essere dei ricercatori della Conoscenza, allora bisogna affidarsi a lei con fiducia. Non credere a chi o a cosa te ne parla perché sono “solo” dei mezzi che la Verità usa per diffondersi. E questi mezzi, essendo radicati in questa realtà non possono che essere passibili di contrapposizioni e interpretazioni… Ti chiedo con onestà di non credere che quello che ti dico sia la Verità, perché la Verità sta dietro alle cose e non è nella forma che prende per rendersi a noi esperibile. Attraverso il libro che ho scritto, il Vangelo Pratico, quello che faccio è accompagnare le persone verso un altro mondo, la Verità, la vera realtà… ma non è il libro a essere la Verità. Ogni cosa che creiamo o ci capita è nulla di più che un mezzo per rintracciarla. Se animato da vero desiderio di Verità, ogni cosa nella vita sarà uno strumento per avvicinarci sempre di più alla meta.

03/06/21

un motivo importante

Ci sono tanti percorsi che permettono di diventare pienamente coscienti di sé. Perché farlo attraverso insegnamenti di secoli fa?

C'è un motivo importante.
A domani:
https://www.youtube.com/watch?v=cV1xL31MI-4&ab_channel=AnimaTV


31/05/21

PERCHE’ IL LIBRO VANGELO PRATICO SI DISCOSTA DALLA CHIESA CATTOLICA

Nel percorso tracciato lungo il libro Vangelo Pratico si legge di un mondo caratterizzato da una felicità libera da qualsiasi condizione, autosufficiente, così che chi ha il vero desiderio di giungervi non potrà che vivere da lì in poi una vita soddisfacente e gioiosa. Questo è il motivo per cui si mette in evidenza fin dal titolo che questo desiderio è legato a una “pratica”: deve essere la scelta sincera e risoluta di chi è pronto ad accogliere la vita come artefice del proprio destino. Mentre l’indicazione al “Vangelo” è per il diretto collegamento con le origini della nostra cultura cristiana e per la ferma convinzione di quanto essa può illuminarci quando si riesce a leggerne gli insegnamenti più creativi e mistici. Tuttavia, il Vangelo Pratico non ha finora ottenuto un riscontro da esponenti o gruppi direttamente collegati con una Chiesa cristiana; seppure l’autore abbia presentato le riflessioni del libro non in opposizione alla religione o come un nuovo cammino spirituale, e inoltre ha in vari modi cercato un dialogo con le istituzioni. 

Questo silenzio, in realtà, vale come vera e propria risposta: evidentemente coloro ai quali ho proposto il libro lo hanno letto e ne hanno così colto le differenze con le consuete credenze cattoliche. Le quali possono essere abissali per un occhio “allenato”. Come autore del Vangelo Pratico, per me è un onore constatare di aver ricevuto un simile esame e qui lo si vuole condividere per coloro che non hanno ancora letto il libro oppure conoscono solo parzialmente i punti di vista teologici tramite i quali si osserva l’uomo. Al centro del libro ci sono infatti l’uomo e il suo rapporto con sé, la realtà e come egli è in essa. 

Innanzitutto, la differenza principale che si ritrova nel libro se messo in confronto alla concezione cattolica è riguardante la vita dell’uomo. Nella spiegazione cattolica, la vita è qualcosa che si riceve in prestito; spesso si semplifica che la vita è un dono, ma non sarebbe esattamente così nel mondo cattolico in quanto essa deve poi essere restituita. Praticando il Vangelo, si sostiene invece che si giunge a un punto superato il quale non si avverte più la vita come qualcosa che si ha ma come qualcosa che si è e il praticante si riconosce come la vita stessa che fluisce e che produce altrettanta vita attraverso l’amore, l’accoglienza e l’assenza di giudizio. Non c’è una vita di serie A e una di serie B, si lasciano da parte le preferenze e le guerre su chi ha ragione e chi no: c’è solo vita. L’unica, che è la prima e l’ultima: ecco che così il praticante si identificherà nella stessa sostanza sia della sua sorgente che di quanto sta divenendo.

L’uomo non sarebbe proprietario della propria vita perché non è lui a deciderne veramente le sorti, infatti Dio può levargliela. Nel Vangelo Pratico, si legge invece che quello che può essere levato, al massimo, è il corpo, cioè la nostra parte fisica, mentale e emozionale che si fruirebbe per fare l’esperienza in questa realtà. C’è quindi un ribaltamento nei significati del termine “vita” quando viene concepita come l’esperienza terrena e quando invece è vista come ciò che sta oltre l’esperienza terrena la quale diventa un evento, una forma che la vita può intraprendere. Però lo scostamento non è solo in una questione di interpretazione o di vocabolari: in tali considerazioni, infatti, sta il bivio tra il considerarsi in un sistema nel quale non ci si può mai sentire del tutto partecipi e il considerarsi come elemento attivo perché libero dalle limitazioni. Queste congetture non sono per criticare chi ha una visione diversa o addirittura opporcisi perché sappiamo bene che se contempliamo la realtà come infinita allora la Verità stessa che ce la mostra è infinita, al di là della forma che prende per farsi a noi comprensibile. Infatti, immaginarsi come creature che vivono esperienze che dovranno prima o poi concludersi non è sbagliato: è di certo il primo passo che facilita il non identificarsi in questa caducità e cominciare a desiderare di capire chi siamo veramente. 

Puoi anche aver imparato la morale più alta raccontata nei Vangeli, ma non ti porterà a chi sei veramente finché ti credi soltanto di “passaggio”.




15/05/21

PRATICARE IL VANGELO NON E’ NORMALE

incontro live streaming al link Youtube


Venerdì 21 Maggio 2021

dalle ore 18.00


In questo incontro, partendo dal libro che ho scritto, il “Vangelo Pratico”, parleremo di cosa significa per davvero mettere in pratica qualcosa che fondamentalmente è… un libro e che, per di più, di solito viene visto come inattuale. 


Così avremo chiaro cosa si intende per Vangelo e la conferma che metterlo in forma concreta è per davvero un’anormalità. Sempre se per normalità si intenda vivere senza capire perché le cose che si desiderano non avvengono mai…


Scopriamo assieme come diventare responsabili della propria vita e portare con noi, in ogni cosa che facciamo, questa possibilità, questa creatività.




01/05/21

il Vangelo Pratico in mostra

Ho il piacere di condividere la sorpresa di scoprire il libro che ho scritto, il Vangelo Pratico, incluso in una mostra d’arte contemporanea. Alcune immagini che realizzo come illustrazioni per un numero limitato di copie verranno esposte e racconteranno del percorso di conoscenza che nel libro viene suggerito. Anche tramite l’arte.

 
Così il Vangelo Pratico sarà in mostra.

Nell’ambito dell’annuale esposizione collettiva realizzata dalla Fondazione Lilian Caraian.

 
Per visitare la mostra:

orario 10.00-13.00 e 17.00-20.00

da Venerdì 7 a Sabato 15 Maggio 2021.

Per Sabato e Domenica bisogna prenotarsi al 3470689296.

Palazzo Costanzi, Sala Veruda

Trieste.




27/04/21

Non guardare il ponte

 


Non concentrarti sul ponte perché, benché sia molto bello e sorprendente, il suo scopo è solo quello di portarti dall’altra parte. Se esso esiste e ti si presenta davanti vuol dire semplicemente che il versante sul quale stai ora può essere attraversato passando sul ponte e giungendo così oltre. Se ci si fermasse invece sul ponte, lo staremmo utilizzando in maniera scorretta, ti pare?

Il ponte è come ogni cosa ci capita nella vita, positiva, negativa o indecifrabile oppure le conoscenze e le esperienze che riteniamo che ci possono migliorare. Tutto deve quindi essere vissuto per passare oltre, non nel senso di voltare le spalle ma un procedere, un progredire. 

Tutto quello che abbiamo vissuto ci ha condotti davanti a quel ponte, e lo scopo di un ponte è transitare da un versante al successivo. Se incontriamo quel ponte è proprio perché abbiamo questa opportunità, perché perderla? Eppure, è come se si volesse mancare la possibilità di andare più avanti, progredire, quando si vuole evitare di vivere certe esperienze oppure quando giudichiamo quel che ci capita come insormontabile, insuperabile… sarebbe come rimanere lì senza muovere un passo. Puoi riconoscere una cosa simile nella tua vita? Al di là della metafora del ponte, ti sembra che a volte ci si soffermi su alcuni eventi come se non si potesse più muoversi da lì?

Sicuramente, mi si può rispondere che alcune esperienze nella vita sono così dure che è come se non si potesse affrontarle o che dovessero persistere, oppure che uno può ottenere un successo tale da non volersene assolutamente allontanare. Però, se si legge che ogni cosa è in realtà un ponte, allora deve per forza portarci da qualche altra parte, indipendentemente da come siamo diventati durante il tragitto.

E se si passa poi oltre, si è di certo più vicini alla meta. 

23/04/21

CREATORI RESPONSABILI

Nel libro che ho scritto, il Vangelo Pratico, si legge che la realtà è il riflesso di quanto viviamo: il mondo esterno risulta dal mondo interno. Quest’ultimo anno, abbiamo tutti vissuti un’esperienza radicale che difficilmente non potremmo che considerare come negativa, anzi nefasta. 

Ma allora, dovremmo pensare l’essere umano come l’artefice del male in questo mondo? Dovremmo forse vedere che siamo noi stessi a volerci danneggiare?

L’esteriorità è immagine dell’interiorità per il fatto che essa è il prodotto della nostra creazione, proprio come artista non posso che affermare che quello che creo nel mio atelier è comunque sempre a mia immagine… Teniamo conto che innanzitutto siamo creatori, mentre il sentirci in colpa o vittime a seguito delle avversità che ci capitano è invece un giudicarsi degli ospiti in questa realtà, dei semplici passeggeri che non hanno responsabilità.

Praticare il Vangelo accompagna la propria sensibilità a percepirsi parte dell’intero creato, dell’universo: non come ospiti ma come componenti uniti al punto che interiorità e esteriorità combaciano, si sovrappongono. 

Piuttosto che perdere fiducia, reagiamo con fiducia: che cosa la nostra parte più profonda vuole dirci attraverso questa esperienza? Nel corso del 2021, pare che riscontreremo che il virus perderà sempre più terreno: è il momento perfetto, ora che ci si tranquillizzerà maggiormente, per farsi questa domanda. La quale, in termini diretti si può esprimere in un ricercare il come può essere sorta una situazione simile e come fare perché non si ripeta. Questo è un rispondere in modo attivo, da protagonisti, da esseri presenti consapevoli del proprio ruolo nel mondo e, specialmente, del proprio potere.

Per ora, in questi primi mesi, sembra invece che quello che si è imparato è che deve essere tutelata e nuovamente stimolata la crescita economica.



07/04/21

Praticare il Vangelo alla scoperta di un tesoro

Fin da quando ho memoria, il mio più vero desiderio era di vivere costantemente alla ricerca di un tesoro. Senza rendermene conto, vedo oggi che la mia vita è stata così e il tesoro è talmente totale e completo che non mi manca nulla... 

anche se non avessi nulla.




31/03/21

Pratica artistica del Vangelo

Gli articoli che la Casa Editrice Anima Edizione sta pubblicando sul mio lavoro sono una gradita opportunità per raccontare come ho iniziato a realizzare i miei progetti artistici.

E come questi mi abbiano fatto vivere un'avventura profonda che si è sviluppata nel libro VANGELO PRATICO.

In questa pagina, il nuovo articolo: Il prodigio e la sua prova.


Dalla stampa del libro, ho cominciato a dare vita a una nuova serie di elaborazioni fotografiche, la Pratica artistica del Vangelo.

Verrà presentata, per la prima volta, nel prossimo numero della rivista THE WORKING ARTIST.



09/03/21

Essere Apocalisse

"Dio è incredibile: io posso credere a qualcuno che mi parla, a ciò che recepisco con i sensi e con la mente, addirittura a concetti astratti, ma a Dio non si può credere."

continua l'articolo su:

https://anima.tv/2021/essere-apocalisse-comin/




21/02/21

Tu sei Dio o, semmai, è Dio che è te? Risposte durante la presentazione del libro VANGELO PRATICO

Rispondo ai commenti ricevuti durante la presentazione del libro VANGELO PRATICO del 15/02/2021 realizzata in diretta streaming dalla casa editrice Anima Edizioni. Che si ritrova qui: https://www.youtube.com/watch?v=HVeNbMCuUq8&list=LL&index=1&t=1038s


Il commento di Paolo Livrieri: “Dio sei tu se capisci l’inganno”

e di Vita Calia: “L’essere umano, fatto a immagine di Dio, ha la responsabilità di realizzare se stesso. Riconosco che è facile perdere di vista questo scopo principale”

al link: https://youtu.be/1RLgHGD7flI




E di Maria Rosa Oliva​ che diceva: "Mi sembra un tentativo di tradurre un pensiero spirituale orientale adottando categorie concettuali della spiritualità evangelica....."

al link https://www.youtube.com/watch?v=mZo2tCBBtyQ






17/02/21

Il Tao a Milano

 Ecco come verrebbe raffigurato il Tao e l'universo in Occidente.





Foto scattate del pavimento del duomo di Milano.



08/02/21

Presentazione VANGELO PRATICO dalla Casa Editrice

E' con enorme piacere che vi invito a prendere parte alla presentazione del mio libro Vangelo Pratico che avrà luogo on line dalla piattaforma Youtube.

Il giorno: 15 Febbraio 2021

Alle ore: 19:00

Sarà in diretta dalla sala conferenze della Casa Editrice ANIMA Edizioni e visibile qui. Sarà possibile anche partecipare scrivendo sulla chat con la presentazione della redattrice e scrittrice Camilla Ripani.

Con l'augurio di poterci sentire in quell'occasione!




08/01/21

VANGELO PRATICO presentazione on line

E' con enorme piacere che vi invito a prendere parte alla presentazione del mio libro Vangelo Pratico che avrà luogo on line dalla piattaforma Facebook.

Il giorno: 13 Gennaio 2021

Alle ore: 18:00

Sarà in diretta e visibile entrando nel mio profilo facebook, qui. Sarà possibile anche partecipare scrivendo sulla chat.

Con l'augurio di poterci sentire in quell'occasione!

Buon anno,

Enzo