Nelle due dirette video degli scorsi Sabato (“Affrontare e superare un green pass infinito” e “Tu sei l’eletto”), abbiamo contemplato uno degli aspetti più belli dell’essere un essere umano: la creatività. Se con la logica e la razionalità siamo riusciti a costruire nel corso della Storia tutto quello che esiste… con la creatività l’uomo scopre l’idea nuova che permette a tutto ciò di progredire. Questo non è un cercare idee in modo interessato, per ottenere qualcosa in cambio, che abbiamo definito come comportamento astuto. Piuttosto, è un intercettare idee nuove o nuovi modi nel fare le cose come conseguenza del fare ciò che si ama fare. Un esserne così coinvolti dallo scoprire territori finora inesplorati… A questo punto, infatti, abbiamo addirittura accostato la figura del creativo con quella della persona che raggiunge conoscenze superiori e fa esperienze straordinarie. Cosa che ci siamo corretti a precisare che in realtà si tratterrebbe dell’ordinarietà e non di straordinarietà, perché passa attraverso un conoscere se stessi: e cosa ci sarebbe di eccezionale nell’essere se stessi?
In realtà, potremmo dire che ci sono vari stati dell’esperienza dell’essere creativi. Durante le dirette video, abbiamo subito individuato in cosa consiste adoperare la mente creativa osservando che di solito si reagisce a quanto ci capita nella vita con razionalità, prevalentemente; anche alle novità. Dopodiché, abbiamo dovuto ammettere che per essere veramente creativi bisogna scoprire il proprio vero sé, cosa che di conseguenza porta felicità nella propria esistenza: per creare non puoi non essere felice, infatti.
Infine, scoprire se stessi vuol dire essere se stessi, ed è proprio questo ciò che si offre agli altri, che è qualcosa di unico: solo tu puoi essere tu. La creatività è intrinsecamente legata al donare; un creativo propone idee per il semplice piacere di migliorare quello che sta facendo. Chi giunge a vivere in questo modo, indipendentemente dal percorso che ha intrapreso per giungervi, è come se da quel momento in poi iniziasse una nuova vita e così è ogni volta che scopre qualcosa di nuovo o che comincia qualcosa di nuovo. È così che la propria vita, egli se la crea, diventando così un creativo che è creatore. E non perché fa qualcosa di specifico: nell’ultimo video, infatti, si sottolineava che un creativo lo è anche chi non è un artista, anche chi potrebbe non avere poi gli strumenti per mettere in forma concreta le proprie idee… ma per il modo in cui egli è. Perché per questo suo modo di essere, cioè essere se stesso, fa sentire arricchiti gli altri; a tutti sarà capitato di essere accanto a una persona che fa sentire stimolati a qualcosa, al miglioramento, a un'ispirazione… Magari non capiamo neppure verso cosa o perché, ma lo si sente. Ecco, egli è un contributo solo per il suo semplice essere. E ispirando gli altri, indicando una strada anche se non se ne accorge, è un maestro.
Non voglio soffermarmi troppo su questi argomenti che necessiterebbero degli approfondimenti filosofici ed esplorativi che, per chi è interessato, rimando al mio libro, Vangelo Pratico. Qui, vorrei dare importanza al notare che se portassimo questo atteggiamento creativo in ogni aspetto della vita, pure laddove sembra invece che debba esserci spazio solo per la logica, allora assisteremmo alle più grandi sorprese. Questo, non perché avverrebbe qualcosa di magico ma perché i gesti verrebbero accompagnati di consapevolezza: senza giudicare e rendendosi conto di cosa vi accadrà in conseguenza. Questo porterà a un confronto nel quale a vincere sarà la persona più creativa, cioè quella che offrirà le idee più innovative, che per il semplice averci a che fare portano gli altri a un miglioramento o a una unicità; proprio perché sono la visione unica di quel creativo. Mentre a perdere la sfida sarà colui che cerca idee brillanti al fine di accaparrare di più: più seguito, più “like”, più guadagni…
È una sfida alla quale il vero creativo dovrà ovviamente vincere; le persone stesse sono stufe di belle idee che hanno la sfumatura di fregatura, di soluzioni proposte per ottenere solo risultati immediati o parziali, di prodotti che sono nuovi soltanto nell’aspetto, di promesse che non vengono mantenute, ecc. Il vero creativo vince perché se diventa creatore non ha bisogno di nulla, neanche di un consenso. È autonomo, diventa l’autosciamano.
Educhiamoci alla creatività. Per farlo, domandiamoci cosa significa essere creativi e scopriremo che se si ha a che fare con una completa conoscenza di sé, allora si ha a che fare con l’unione con tutto se stesso, tutte le parti che compongono l’individuo. La creatività emerge maggiormente quando emerge unione, quando è immaginata nella condivisione di qualcosa.