Essere felici solo quando si vivono le esperienze che ci rendono tali… È normale proprio come il voler evitare quelle che potrebbero invece far soffrire.
E anche ciò che ci fa felici, nel tempo potrebbe cambiare; oppure potremmo essere noi a vederlo in modo diverso…
Non sarebbe meglio essere felici e basta? Trovare la felicità e goderne per sempre, senza più cambiamenti o date di scadenza… Questo è molto difficile che succeda proprio perché a condizionarci è quanto ci capita. Quindi essere felici o il contrario a seconda delle esperienze che si vivono.
Come sarebbe allora una felicità se fosse piuttosto legata a qualcosa che non muta col passare del tempo, che non è dipendente da quanto ci succede attorno? Indipendente, illimitata e indistruttibile. E questa è raggiungibile allora quando non si fa affidamento per trovarla a qualcosa di esterno a noi… Sentirsi felici, soddisfatti e realizzati a prescindere che si vinca il primo premio della lotteria o si viva in mezzo a una pandemia.
È un risultato così importante per tutti noi che non ha senso non ricercarlo, procrastinarlo o ignorarlo. Cosa aspettiamo?
Praticare il Vangelo non significa diventare delle persone perbene o dei chierichetti per cui andare fieri, ma diventare uomini liberi dal dover dipendere da ciò che ci circonda per avere qualcosa in cambio. Anche qualcosa di personale e unico come la felicità.
Non si può attendere di provarci. E di volerlo.
Questo è l’unico sano desiderio che si possa avere. Specialmente ora.
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