Dall'inizio dell'anno assecondo
una curiosità sul restauro cinematografico, del video tape e sulla videoarte.
Questa mi è facilitata dall'aver scoperto attorno a me alcune persone che hanno
libri su questi argomenti per prepararsi ad esami all'università di Udine.
Trovo così che Udine è al centro di un lavoro di restauro che va oltre a quanto
avevo già iniziato ad intercettare. Pellicole amatoriali, home video,
l'approfondimento della factory italiana di video arte degli anni '70,
Art/tapes/22, è il percorso che mi fa trovare un senso al rimanere in Friuli.
Rapportarmi con persone che
consigliano delle direzioni da prendere o delle letture, mi è comodo, perché mi
pare impossibile poter avere il controllo su ogni materia che desta il mio
interesse. Mi dedico a così tante cose in contemporanea da disperdermi; qui uno
dei motivi per cui mettere ordine compilando un post ogni giorno, in questa
pagina web.
Capire come si restaura la
pellicola di un film o il nastro magnetico di una vhs è un modo, mi auguro, per
individuare come poter danneggiare questi supporti; ovvero piegare al mio
volere. Finora, mi ha permesso di manipolare le vhs trovate per il nuovo
progetto THE SPIRITS, che si mostra con delle proiezioni di video e le
performance KRIPTOSCOPIA, durante le quali il video rimaneggiato diventa il
vero "front man", secondo me.
In principio, KRIPTOSCOPIA era
una messa in scena che ruotava attorno alle manipolazioni dei video che facevo
in live, seguendo la musica; per questo è nata. La collaborazione con Michele e
Sissy ha permesso di rimettere in gioco tutto, ad ogni serata: ogni volta è
differente. Ora siamo giunti a creare una sentita atmosfera grazie al video che
è preparato precedentemente e all'azione, alla quale anche io partecipo. Questa prende
sempre più spazio fino a coinvolgere Lenny che, come fumettista, include i propri disegni eseguiti in diretta. Queste performance sono forse quasi del
tutto, o del tutto, vissute come un gioco (almeno da me), eppure c'è qualcosa
che funziona indipendentemente da noi; anche se lasciamo perdere, non vi
dedichiamo troppe attenzioni oppure ci fa annoiare, KRIPTOSCOPIA attira. Spesso
la trovo insopportabile o mi rendo conto che non è qualcosa nata per portare
piacere, ma vuole creare ambientazioni, o meglio, mistero: andrà sempre di più
verso l'aspetto di un rituale, di una cerimonia. Una persona che va ad una
funzione in chiesa è investita da stimoli: visivi (l'edificio, l'arredo, la
ritualistica, le azioni, le regole della cerimonia...), uditivi (formule e
sentenze di non sempre ovvia comprensione, la musica, il rimbombo...),
olfattivi (l'incenso, la cera...), tattili (i muri, il legno, le candele, i
libri, l'ostia, le mani...); e questi stimoli non spiegano nulla, ma creano
un'atmosfera che contribuisce al mistero, l'impossibilità di comprendere,
afferrare.
La decisione di scrivere dei
resoconti come questo post è dovuta ad un intento di affrontare il mio riserbo
su quel che faccio. Anche se mi metto di impegno, non accade mai che racconti
apertamente come passo le mie giornate, come edifico i miei lavori. Non posso
più continuare ad evitare di rispondere, o a far mantenere l'abitudine, a chi mi
è affezionato, a domandarmi cosa faccio. La totalità delle volte che incontro
qualcuno che vuole sapere di me, è incontrare una persona che non ha la minima
idea di cosa io stia facendo; anche se è una persona con la quale sono in
confidenza. Non è questa pagina web un modo per smetterla con l'essere
riservato, ma un mero esercizio, perché io non cambierò comportamento: sono
solo dei testi. Anzi, credo piuttosto che condividere dei pensieri in questo
modo mi aiuterà a mantenere ancor di più le distanze. Fantaresistenza.
Mi è stato molto utile passare
una notte fuori, lontano da casa, dalla routine. Avevo passato molto tempo da
solo, ultimamente. Esclusivamente a leggere. Vivo di più nei libri, però
l'ultimo che ho letto mi ha scosso: "Il Gattopardo"; l'ho letto
contemporaneamente con un altro che raccontava di un'altra famiglia, ambientato
nello stesso ceto sociale e periodo storico, ma sull'altro lato dell'Europa:
"I Buddenbrook" di Thomas Mann. Consiglio di leggere più di un libro
assieme, per fare comparazioni.
In questi giorni che trovo dei
nuovi modi per smontare e rimontare fotografie (vedi esempio qui sotto, creato
con foto trovate in un ospedale abbandonato), ricevo la notizia che la foto con
la quale avevo concorso ad un premio molto importante non è arrivata in finale,
però è andata avanti nelle selezioni a sufficienza per esserne orgoglioso:
Dear enzo
Greetings from HIPA,
We would like to thank you for participating in the HIPA 2013
(Creating the Future), unfortunately, Your photograph in The Street Life
category is not qualified to the third judgment stage,
We are looking forward to see your participation in the HIPA
2014 competition,
We wish you all the best,
Regards
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