22/06/14

Sto attraversando un periodo di mezzo fra la fine dell'esperienza del progetto Kriptoscopia e l'inizio di ciò che verrà in seguito. Un mio attento critico d'arte potrebbe cogliere la cosa precisando che si è appena conclusa la performance che ho iniziata il 7 giugno 1979 e sta per cominciare la performance numero due. 
Per marcare questa fase, mi sono fatto dei tatuaggi che ne conservassero la valenza. Il giorno successivo sono stato tutto il giorno in mezzo alla gente e quindi mostrando queste nuove presenze sulla pelle. La cosa interessante è che seppure uno di questi tatuaggi è una frase tatuata sull'avambraccio, se n'era accorta solo una bambina.
Sabato scorso è avvenuta l'ultima performance di Kriptoscopia che, a quanto pare, ha molto colpito e soddisfatto il pubblico. Per queste reazioni, si deve proprio cogliere che sia stato giusto segnare la fine di questo progetto; perché Kriptoscopia ha senso se il pubblico viene lasciato insoddisfatto, con l'amaro in bocca. (vedi qualche post passato) Evidentemente, la messa in scena ultima è stata abbordabile da fruire e le emozioni vincevono sul resto. In effetti, apre a un altro lavoro, che sta per giungere: forse, quindi, Kriptoscopia ne ha offerto il contenitore. Ma è stato emblematico perché vi hanno preso parte proprio tutti, come avevo già avuto modo di elencare; con l'aggiunta del musicista Andrew Seal, che ha sopperito all'assenza di Dezroy Adam che aveva indovinato la condivisione della parte musicale con Michele nella performance precedente, a Venezia, presso Venoise.
Il nuovo lavoro sarà con lo scrittore Emanuele Franz, proprio a rendere sempre più concreto il mettere in scena il suo dramma "Il risveglio di Gregorio". Sabato scorso, in effetti, c'è stato un primo test che è davvero riuscito: dare vita al Gregorio. Il Gregorio è una presenza, un'energia, quindi qualcosa di vivente che non esisterebbe ma diventa reale evocandola in un'azione congiunta, corale; proprio come nel libro. Quello che abbiamo messo in scena è stato un rito che aveva dei rimandi alle baccanti, e le donne presenti fra il pubblico si sono dimostrate degne di rappresentare la vulcanica energia femminile salendo sul palco. Quello che hanno fatto è stato malmenare e umiliare Emanuele nella parte dell'iniziato al rituale, o meglio: vittima sacrificale. Temevamo che le persone del pubblico non si sarebbero fatte coinvolgere, invece le donne invitate hanno accettato: nei baccanali di luna piena, le donne sbranavano coi denti un cerbiatto ancora vivo.
E l'energia è stata talmente vera (non eravamo più noi ma il Gregor) che, finita l'esibizione, alcune di loro hanno sono rimaste nella parte, anche chi non aveva pertecipato prima... e la tensione della performance si fosse apparentemente stemperata.
E' molto bello poter vedere con una stima rinnovata tutte le donne che incontro, ora. Sono piene di entusiasmo e elettricità; un uomo non potrebbe mai avere una simile energia, perché questa è un'energia piena di vita, generatrice appunto, mentre il maschio tende ad accomodarsi.
C'è da notare che almeno una di queste ragazze, per timore del palco, ha calciato Emanuele in modo palesemente finto, come se fosse una gag coi calci finti del gabibbo. Ma va bene lo stesso, perché anticipa già il nuovo progetto che vorrei fare con Michele: con uno sfondo musicale noise e industrial, mettere in scena le gag e i giochi alla domenica in.


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