Viene posticipato a oggi il termine della mostra in cui espongo a Portogruaro (Venezia): ORCHESTRAZIONE
01/12/19
27/11/19
22/11/19
20/11/19
Ferpormance
FERPORMANCE, performance – durata 10’ circa. Enzo Comin e Tizzi da Gorizzo.
Con la performance “Ferpormance” si vuole mettere in scena l’infinito.
Tizzi da Gorizzo cuce su capi di abbigliamento i versi delle poesie di Enzo Comin arrivando oggi, senza sosta, ad aver confezionato un considerevole guardaroba. Le poesie, per la prima volta, vengono pubblicate; ma in sartoria invece che in editoria. Lentamente, Tizzi sta cucendo tutte le poesie: cosa succederà quando raggiungerà Enzo all’ultimo verso?
15/11/19
FERPORMANCE
"Ferpormance"
Una performance in collaborazione con Tizzi da Gorizzo.
Verrà presentata nel corso della prossima edizione del festival ORCHESTRAZIONE, Portogruaro (Venezia).
13/11/19
Festival
Una collezione di nuove immagini.
A collection of new images.
https://www.saatchiart.com/print/New-Media-Festival-del-Cinema/266171/6861515/view
A collection of new images.
https://www.saatchiart.com/print/New-Media-Festival-del-Cinema/266171/6861515/view
08/11/19
06/11/19
30/10/19
L’opera presentata da Enzo Comin è stata realizzata da lui, ma non è lui l’autore.
L’identità si palesa quando ci si identifica in qualcosa che si possa, appunto, mostrare; e di conseguenza che ha così dei limiti oggettivi, ovvero quanto, come Enzo Comin, riesco a raggiungere con il mio intelletto. Sappiamo che l’intelletto può elaborare soltanto gli elementi forniti dai sensi, ed è un fatto accertato che i sensi trasmettono solo gli stimoli della diversità. Il nostro cervello, in verità, non è neppure adatto a cogliere l’uguaglianza senza tener presente costantemente a cosa l’oggetto osservato si può contrapporre.
Per poter davvero arrivare a me, devo dismettere la mia identità, quello che so di me: ecco che così faccio spazio a qualcos’altro dentro di me che è in me ma è immensamente più grande di quello che io potrei mai giungere a capire e trasmettere agli altri, è la vita. In ciò soltanto le persone sono uguali; il resto, più superficiale, è solo qualcosa che decidiamo che sia per noi uguale per convenzione.
Questo è il motivo per cui la realtà la puoi concretamente vedere e comprendere solo quando non ti occupi del convenzionale: nel sogno.
29/10/19
Amanti al night
Amanti al night che guardavano lo spettacolo.
Ora lo spettacolo sono loro
I miei nuovi lavori su SaarchiArt: https://www.saatchiart.com/account/artworks/266171
Lovers at the night club who watched the show.
Now they are the show.
My new works on SaatchiArt: https://www.saatchiart.com/account/artworks/266171
25/10/19
23/10/19
18/10/19
16/10/19
L’installazione esposta a Palmanova diventa un video
Ringrazio gli organizzatori e tutti coloro che nella Giornata del Contemporaneo (12/10/19) hanno visitato a Palmanova l’installazione che Tizzi da Gorizzo ha realizzato ricamando versi da poesie che ho scritto. Il progetto è stato così apprezzato che viene stimolata da diverse parti l’idea di farci una performance da registrare in un video. Ad esempio, la lettura integrale del poema mentre uno spazio è attraversato da persone che indossano i miei versi.
Hai anche tu un suggerimento? Scrivimi pure!
06/10/19
THE ENTRANCE GATE
Questa immagine è un dettaglio della nuova foto che ho realizzato. E che sarà visibile da stasera, ore 18, all'Artport di Palazzolo dello Stella (UD): https://it-it.facebook.com/AssociazioneArtPort/about/
-nell'ambito dell'evento "Heart". A cura di Eva Comuzzi-
Si intravede una figura che si potrebbe incontrare nella zona. Cos'è la zona? E' il mondo in cui vi sto accompagnando, seppure non è esattamente uno spazio fisico. Non solo, almeno.
A stasera.
-nell'ambito dell'evento "Heart". A cura di Eva Comuzzi-
Si intravede una figura che si potrebbe incontrare nella zona. Cos'è la zona? E' il mondo in cui vi sto accompagnando, seppure non è esattamente uno spazio fisico. Non solo, almeno.
A stasera.
14/08/19
QUARTIERE AFRICANO
In
diverse città italiane è possibile trovare un quartiere denominato
"africano". Non è per l'origine dei suoi abitanti e non è
il suo nome ufficiale. È una sorta di nomignolo informale dovuto
alle vie che lo attraversano che prendono il nome da località
africane.
Si
tratta di una parte delle città edificata circa un secolo fa,
durante il periodo coloniale italiano. Le strade, quindi, celebrano
le varie conquiste: via Libia o via Cirenaica, Bengasi, Asmara,
Tripoli e così via. Fino a poco tempo fa, abitavo alla fine di una
strada dedicata a Chisimaio che interseca altrettante viuzze che
hanno il nome di località somale.
Tuttavia,
oggi questi quartieri sono come insignificanti a causa della scarsa
considerazione che si rivolge genericamente a quel periodo della
storia del nostro Paese, pure da parte dei mass media e dai programmi
scolastici. Inoltre, per le sue controversie, la politica evita di
affrontare il colonialismo commesso dall’Italia in Africa, seppure
sia certamente una delle conseguenze dell’attuale crisi migratoria.
Cento
anni fa esatti, il trattato di Versailles ha rafforzato l’impero
coloniale italiano, ma è diverso ciò che si vede attualmente sulle
pagine della stampa. Così ricerco i rari reperti fotografici
personali di quel periodo, reperibili dal fondo di vecchi cassetti,
ripresentandoli ogni volta in modo approssimativo, incompleto. Quindi
privati della loro reale capacità di raccontare - che avrebbero se
fossimo in un periodo di pace ed accettazione. La violenza, infatti,
è quando non si permette all’altro di parlare.
Se
vuoi prendere parte a questo progetto, e partecipare anche tu a
questa obiezione, condivi le immagini che hai o che troverai di
quando noi italiani eravamo in Africa... Raccontane qui o scrivimi
su: contact@enzocomin.comUna presentazione pubblica qui: https://soramagazine.com/african-quarter/
08/02/19
E’ da un mese che sto sistemato un libro che ho scritto; consta di quasi trecento pagine e accompagna a scoprire quanto la ricerca del mistero, della spiritualità possa influenzare tutta la vita. Quella artistica innanzitutto.
Sto assemblando anche delle nuove immagini partendo da quelle che ho realizzato in Austria durante i miei viaggi, credo che vorrà essere un collegamento tra Porcia (nella mia città natale) e Porcia (a Spittal). Se questi lavori non verranno mai stampati, non importa: sto approfondendo la natura dell’arte digitale proprio a causa della mole di immagini che realizzo e trovare così un loro impiego.
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