La fotografia è arrivata
relativamente da poco tempo; quando se ne conoscerà meglio, si scoprirà
sicuramente la sua valenza magica. Magia significa manipolare i simboli;
l'artista è mago e deve rendere concreto un culto/una cultura. Senza una
convinzione, una fede, fa solo dei bei lavori.
Credo che la fotografia sia
un'opportunità per ravvivare il potere magico. Quindi, l'arte non è
intrattenimento ma una forza che trasforma; intrattenimento lo si riconosce
quando il pubblico riceve ciò che desidera, l'arte non dà al pubblico quello di
cui ha bisogno. Se il pubblico sapesse cosa vuole o cosa gli serve, non sarebbe
pubblico, ma sarebbe completo, con il culto, acculturato: sarebbe l'artista.
Approfondire la mia vita come artista è approfondirla come mago, pure, portando
avanti le idee di cui sono convinto sulla realtà e la spiritualità - e quindi,
pure, sulla vita e la morte. Il cercare di esprimerle ed inserirle nelle
immagini che produco è fare il mio lavoro. Tradisco la verità se non accompagno
il pubblico verso altri panorami, la quale è mia ma diventa assoluta perché io
sono convinto della sua esattezza.
Questa immagine proviene da una
pellicola che poi ho provato ad accompagnare con i versi di una poesia per la
pubblicazione in una rivista anglofona. Gli scatti sono stati fatti mentre
aspettavo gli altri che mi venissero a prendere per partire in auto verso una
residenza che avremo fatto alla Fondazione Spinola Banna. Un posto davvero
diverso, una pellicola vecchia irripetibile, le persone giuste per fare
esperienze nuove.