27/05/14

Sto riprendendo in mano dei progetti fotografici che avevo lasciato in sospeso, grazie all'attrezzatura che mi ha gentilmente prestato il Dizio.
Sono stato a Treviso, per il compleanno di Michele, e ho potuto vedere come stanno procedendo i suoi lavori video. Sono molto interessanti e molte immagini funzionano: con un'attenzione nel montaggio ne usciranno degli ottimi film. O documentari: credo che stia venendo fuori qualcosa di diverso dal solito. Infatti, ne abbiamo parlato per ore; e adesso mi vengono in mente altre cose da dirgli a commento: gliele riferirò questo weekend. Venerdì iniziamo l'avvento di kriptoscopia: un'anticipazione della performance finale, che sarà a giugno, costituita da 3 performance nelle quali marcherò il mio corpo. Sarà un buon lavoro.



22/05/14

Le prossime quattro performance di KRIPTOSCOPIA saranno le ultime. 
Il 30 maggio all'AltoLab, banchina molini, Marghera; il 31 dai Dirtmor a Treviso; il 12 giugno all'oratorio San Ludovico a Venezia; il 14 al 99mq a Pordenone.
Poeticamente, in forma di "avvento" le messe in scena accompagneranno verso quella conclusiva del 14. Questa, sarà proprio una cerimonia: formalmente di chiusura ma mostrerà un passaggio. Il pubblico assisterà a una sorta di rituale durante il quale l'iniziato verrà vestito e poi spogliato, onorato e poi umiliato: queste rappresentazioni devono appunto inscenare una morte e una rinascita.
Le prime tre, marcheranno il corpo (forse il mio) con dei segni che appariranno così sommati per il rito finale.
Alla performance saranno coinvolte più figure rispetto al solito, che si dedicheranno ai vari momenti e dettagli, tra cui le azioni, il disegno dei costumi e la musica. Vorrei che partecipasse attivamente il mio amico scrittore Emanuele Franz perché l'atmosfera che si creerà la si può evocare anche dal suo libro "Il risveglio di Gregorio"; dal quale scegliere anche qualche verso a commento, come:

"No! Sono stato io a darmi la morte
Là giace l'io che penzola morto
Son io! Son io quello ch'è morto!
Ma se sono morto allora chi sono?
Son io! No! Non sono io! La morte!
Io chi sono? Chi sono? Chi sono?!"

E l'artista Michele Tajariol che lavorando con sculture e installazioni, potrebbe per l'occasione progettare un costume. Infine, Lenny, il disegnatore e fumettista, a cui vorrei proporre una parte: lo trovo indispensabile perché con i suoi segni realizzerebbe i simboli grafici.
Certamente sarà presente il duo giapponese "Jiku 55" che suonerà con Michele. Hanno già fatto una performance in occasione dell'inaugurazione di una mia mostra, l'anno scorso, mentre tra poco, inizieranno a suonare assieme a Michele in un po' di date.
Tutte le performance, specialmente l'ultima, saranno presentate con elementi forti e violenti perché la violenza è necessaria nei riti; saranno anche sopra le righe e esagerate. Mentre, cosa ci sarà dopo KRIPTOSCOPIA, non lo so. 
Un altro brano dal Gregorio che racconta il ritmo di questo "avvento":

"Osservate la luce delle stelle
che va raffigurando un tempo ignoto
dove attori son atomi d'azoto
e il sipario minute particelle.
Non vedete che il cosmo è una canzone?
Uno scenario sulla nostra pelle
dove il Tutto è una rappresentazione.

Oh questo gran Dramma ché l'Infinito
sol questo a me conviene recitare
sì che l'alma proceda a unificare 
la fredda terra con l'innavertito
fin a disvelare quel grande inganno
sul qual perfino Dio ci ha mentito
lasciandoci fra quelli che non sanno."

21/05/14

Mostrare delle immagini (indicativamente\formalmente reali) in modo sovrapposto, congruente o confusionario, è una via per trattare l'unità. Sia l'impossibilità di unire mettendo insieme più elementi, che il riuscirci soltanto quando si compiono delle sottrazioni.
Tutto ciò deve essere considerato come una forma di terapia per poter allenarsi a vedere nella maniera più libera da pregiudizi e aperta l'universo, la realtà. In altre parole, per mettere in discussione l'ordine.
Che non si pensi però che mettere in discussione l'ordine sia evocato dal disordine (imperante in alcuni miei pezzi), ma nella caratteristica che seppure un'immagine è sovrappopolata di elementi, permane lo stesso una parte mancante o un vuoto. Come se il bordo non fosse chiuso: è lì che avviene qualcosa, che il lavoro non è più personale ma è come se lo avessi fatto anche per gli altri. Uno spazio vuoto, dove dovrebbe esserci la saldatura. Oppure, si può dire che quello che viene rappresentato, invece non rappresenta (non adempie).
E' molto difficile lavorare così perché, come un po' tutti gli artisti, tendo a essere egoista, a far trasparire la mia presenza nell'opera. Invece bisogna soltanto fare, senza una strategia personale.

19/05/14

Quando all'improvviso, nell'arco di poco tempo (in questo caso un paio di giorni) avviene una svolta in molte cose, specie quelle che non vorresti svoltare, allora mi accomodo, pronto per un nuovo viaggio.
Le persone che cerco, si negano; quello a cui io mi sono finora negato, le incontro; aumentano le attività nel campo dell'arte e avverranno nelle prossime settimane le ultime performance di KRIPTOSCOPIA; offerte di lavoro, apparentemente comode per orari e proficue; strani avvistamenti in mezzo ai boschi, al posto di una tranquilla escursione; non posso partecipare a concorsi o altro oppure realizzare nuove immagini perché mi si è rotto il computer: posso solo leggere, mettere a posto l'archivio delle mie stampe e andare a zonzo come un pensionato.
Vedere sempre il bicchiere mezzo pieno, comunque, rende tutto più divertente

13/05/14


Una società in cui alcune comunità ragionano palesemente su principi anticostituzionali come il razzismo o il disimpegno, dove il lavoro arricchisce velocemente oppure è uno sfruttamento grazie al ricatto del licenziamento, disoccupazione irrecuperabile, abitudine a considerare l'emigrare all'estero come una fuga sono alcune delle principali contraddizioni del nostro Paese che metto in scena e risolvo con delle azioni basate sull'incompletezza. Azioni imprevedibili, impossibili o grottesche che si possono concludere solo con una soluzione e che forse potrebbe non arrivare: un reiterare la medesima azione o insistere testardamente in un obiettivo che non riesce a raggiungere il proprio limite (l'esplosione liberatoria), superato il quale avverrebbe il punto di svolta, il cambiamento, il miglioramento.
Tuttavia, questa situazione che appare di stallo non è da considerarsi per forza in modo negativo e affrontata con pessimismo, perché la vita tutta può essere vista come una performance. Quel che vale la pena di vivere, quindi, è una vita in cui si prende parte al teatro.

07/05/14


L'idea di ART IN GENERAL IS A RECEIVER è nata dal desiderio di fare. Il mettersi a fare le cose non è da considerare solo come un'azione pratica: è un lavoro, come ha precisato ieri Manuel (incontrato a Sbadigliano) facendomi notare che il nostro muovere i bicchieri (eravamo in un'osteria) e il muovere i bicchieri della barista sono due azioni identiche...
Poi siamo stati a visitare la sua esposizione a Udine: finalmente ho visto i suoi lavori più grandi. Mi hanno impressionato perché è come se vedesse la realtà ricoperta di parole, mentre lo spazio che lui occupa (rappresentato dai centimetri, al suolo (la superficie della tavola), tra i suoi piedi\orme) sia l'unica area vuota, libera, leggera. Il resto è una coperta ordinata e apparentemente infinita costituita da un elenco ossessivo di un unico lemma.
Molto piacevole è stato incontrare anche altre persone e amici udinesi. La mostra di giovani pittori a Casa Cavazzini è particolarmente bella per l'allestimento, l'idea e i lavori: stimolanti e di valore. Tanto che, come succede di rado, ho anche cercato il contatto con gli altri artisti. Ho incontrato Bruciati e gli ho ricordato di una figuraccia che ho fatto l'anno scorso con lui: è stato divertente scoprire che non se l'era scordata...
ART IN GENERAL IS A RECEIVER ha come scopo personale l'essere creativo anche quando le condizioni non sono tra le più favorevoli. Ovvero, non ho le finanze per stampare nuovi lavori o mettere in piedi una mostra; pure il viaggio, anima del progetto, è eseguito chiedendo passaggi o espedienti simili... Porta all'incontro e, ancora più di quel che si potrebbe pensare (ma in realtà non mi ero fatte delle aspettative), le persone a cui ho mandato l'invito mi hanno cercato con telefonate, sms e mail: ho l'agenda piena. A dire il vero, la gente mi cerca anche senza sapere dell'invito di ART IN GENERAL IS A RECEIVER. Faccio solo quello che mi fa felice e quindi forse vivo una vita da privilegiato.
Il centro dell'idea di ART IN GENERAL IS A RECEIVER, più delle immagini che potrei mostrare col telefonino, è che, per un lasso di tempo, una persona può avere accesso a uno degli oggetti più intimi: il cellulare. Ci potrebbe, quindi, guardare anche altre cose, sfogliare gli sms o telefonare al cugino in Australia...
Continuerò a girare, in realtà, al di là delle date fissate nel progetto. Non voglio stare a casa. Qui di seguito alcune foto scattate in giro e una fototessera rinvenuta su un marciapiede...
La persona che espone i lavori di Manuel, mi ha confidato che ha pensato ad una mostra seppure non è frequente che l'arte la conquisti: preferisce qualcosa di più stimolante emotivamente, come il teatro. Mi sono chiesto il perché un artista non dovrebbe prendersi come responsabilità il conquistare il visitatore (con ogni lavoro) allo stesso modo. Vorrei produrre i miei lavori toccando il pubblico come se fosse a teatro.
Spostandomi di notte, sono incappato in una prostituta che intendeva convincermi a fare una esperienza che non avevo mai fatto prima; poi guardandomi meglio ha pensato che la volessi prendere in giro a starla ad ascoltare, perché sono troppo bello. Allora, chissà perché dormo in stazione, ho replicato...
L'altro giorno sono stato in una sala convegni dove un tizio ha presentato un'opportunità di lavoro. La mattina seguente, ho scoperto che s’era trattata di una start up (la mia prima): quante definizioni esistono per un catalogo sul parlare?




06/05/14



ART IN GENERAL IS A RECEIVER

Esposizione itinerante visibile sul mio telefono cellulare
del mio nuovo lavoro fotografico ART IN GENERAL IS A RECEIVER,
tracce audio
e l'anteprima del video ANATTUP UT


9-10-11 maggio 2014


Nel corso di questa settimana, fino al weekend, sarò in viaggio senza un programma stabilito. Se ti capita di incontrarmi (o mi inviti chiamandomi al 3493796421), visita la mia nuova mostra sul mio telefono cellulare.
Terminata la mostra, richiedi di poterla vedere scrivendo a: enzopippi@libero.it
Ti verrà inviato a casa, con corriere, il mio telefono cellulare.