In
diverse città italiane è possibile trovare un quartiere denominato
"africano". Non è per l'origine dei suoi abitanti e non è
il suo nome ufficiale. È una sorta di nomignolo informale dovuto
alle vie che lo attraversano che prendono il nome da località
africane.
Si
tratta di una parte delle città edificata circa un secolo fa,
durante il periodo coloniale italiano. Le strade, quindi, celebrano
le varie conquiste: via Libia o via Cirenaica, Bengasi, Asmara,
Tripoli e così via. Fino a poco tempo fa, abitavo alla fine di una
strada dedicata a Chisimaio che interseca altrettante viuzze che
hanno il nome di località somale.
Tuttavia,
oggi questi quartieri sono come insignificanti a causa della scarsa
considerazione che si rivolge genericamente a quel periodo della
storia del nostro Paese, pure da parte dei mass media e dai programmi
scolastici. Inoltre, per le sue controversie, la politica evita di
affrontare il colonialismo commesso dall’Italia in Africa, seppure
sia certamente una delle conseguenze dell’attuale crisi migratoria.
Cento
anni fa esatti, il trattato di Versailles ha rafforzato l’impero
coloniale italiano, ma è diverso ciò che si vede attualmente sulle
pagine della stampa. Così ricerco i rari reperti fotografici
personali di quel periodo, reperibili dal fondo di vecchi cassetti,
ripresentandoli ogni volta in modo approssimativo, incompleto. Quindi
privati della loro reale capacità di raccontare - che avrebbero se
fossimo in un periodo di pace ed accettazione. La violenza, infatti,
è quando non si permette all’altro di parlare.
Se
vuoi prendere parte a questo progetto, e partecipare anche tu a
questa obiezione, condivi le immagini che hai o che troverai di
quando noi italiani eravamo in Africa... Raccontane qui o scrivimi
su: contact@enzocomin.comUna presentazione pubblica qui: https://soramagazine.com/african-quarter/