23/03/15


Per caso, l'aver trascorso il weekend a Londra - sto per trasferirmi - mi ha spinto a riflettere sulle varie forme di vita che la fotografia può avere quando è riprodotta, quando è presente esclusivamente in internet o su un supporto digitale, quando si differenzia diventando prodotto artistico e su quanto l'immaginario dell'artista possa venire aiutato dalle nuove tecnologie. Infine, quanto internet possa amplificare o seppellire queste opportunità.
Il caso è stato ricordarmi che ho una montagna di foto che non ho ancora visto o utilizzato di Londra e che risalgono al mio precedente viaggio, quattro anni fa; inoltre, questa volta non ho scattato neanche una foto; infine, alle persone che mi avevano chiesto di scattare per loro una foto di Londra, a mo' di souvenir, e mandargliela poi via mail, ho spedito una di quelle foto mai utilizzate, di anni fa, cambiando la data di creazione del file. A parte questa esperienza spicciola, in questo periodo sto preparando una mostra, che forse farò all'Europalace hotel di Monfalcone, utilizzando degli scatti che avevo fatto a Londra in quel viaggio di quattro anni fa (con una modalità e una pellicola del tutto particolari) e che ho rielaborato a più riprese nel corso degli anni così che più che testimoniare l'esperimento londinese o quel mio soggiorno, testimoniano il mio procedere nel percorso di rielaborazione manuale e digitale delle pellicole successivo a quel viaggio.
Ma in tutto questo barcamenarsi nella fotografia, in questa libertà personale e aperta a tutti (e specialmente accessibile, all'occorrenza), si palesano, permangono le basi della fotografia?, ovvero i principi che ne determinano l'essenza, la base e che ne hanno fatto la storia.
In pratica, la fotografia esiste ancora o quella che abbiamo a disposizione attualmente ne è un surrogato?, può darsi, cioè, che non sia più tanto un mezzo per comunicare ma il messaggio vero e proprio che viene comunicato. Da intendersi come se la fotografia fosse una struttura di simboli che viene ereditata da generazione in generazione (di fotografi e di tecnologia per fotografare) di cui si ha solo la parvenza del significato che aveva all'inizio e che oggi è stata in realtà sostituita da qualcos'altro. Come gli elementi estetici dei greci che venivano ripetuti dai romani senza che questi ne riconoscessero il significato profondo.