19/04/14


Se per creare le mie immagini uso fotografie stampate, provenienti dalla pellicola e non da una macchina digitale, se uso quindi film e tecnologie sorpassate e svalutate, è normale che io poi non sia al passo con le novità, che non conosca tutti gli aggiornamenti più recenti o che non mi seducano e magari possa sembrare anacronistico. Perché mi immedesimo con un periodo passato: quando c'erano le macchine che fotografavano a pellicola, ecc. ecc. E' spontaneo per me immedesimarmi.
In questo modo, diventa più verosimile l'immagine che vado a creare; se usassi la pellicola e contemporaneamente assecondassi un interesse per il moderno, sarei meno persuasivo. Ne verrebbe fuori un lavoro falso e sterile anche se perfetto da un punto di vista dell'aspetto. Non vado comunque troppo indietro nel tempo perché non posso confrontarmi con chi in quel periodo creava con la fotografia: è come se dovessi sviscerare un'opzione rispetto a quanto è stato allora realizzato, come una sorta di pratica artistica rimasta nascosta. In realtà, è come se riprendessi il filo del discorso contribuendo con l'esperienza che si è aggiunta fino ad ora.
Più che altro si tratta di un procedimento che serve a me per lavorare al meglio, con onestà. Non sono sicuro che dall'esterno possa essere compreso, specialmente perché ci sono persone che credono che la mia sia una scelta superficiale e non estetica e poetica: se sento ancora qualcuno (ricordo che siamo nel 2014) che usa ancora l'epiteto "alternativo", lo sbatto al tappeto. (vedi qui sotto un K.O. filmato a pellicola)


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