Ho da poco terminato un lavoro per una rivista che viene pubblicata da un'organizzazione danese di artisti. E' un periodico realizzato raccogliendo progetti che sono prodotti seguendo un'unica tematica. La rivista si chiama "Banko" e l'ho conosciuta perché ne ho apprezzata la grafica, la libertà che godono gli artisti e la qualità dei lavori. La serie di fotografie che ho presentato mi piace molto e ha entusiasmato anche i danesi, quindi certamente la inseriranno nel prossimo numero.
La serie si chiama FIRST MANIFACTURES è proviene dalle pellicole usate in Armenia. Le composizioni, secondo me, sono eleganti e già comparivano per il catalogo che ho fatto nel 2012-'13 per la Moleskine. Qui, sono state tagliate e raccolte pensando appositamente al formato e ad uno stile preciso.
Sono rimasto in Armenia per un mese (febbraio 2012) come artista in residenza invitato da un ente di Yerevan, l'ACSL, e grazie allo sponsor di un ministero. Là, ho realizzato una serie di lavori esposti in una mostra prima del mio rientro in Italia, e ho scattato delle foto con vecchie macchine fotografiche e pellicole provenienti dal periodo sovietico, trovate in un mercatino delle pulci. Queste foto sono molto belle, rendono l'idea che cercavo: fare un'esperienza approfondita di quel luogo. Lasciare a casa la mia strumentazione professionale e utilizzare solo quella trovata sul posto significava ambientarmi, usare il filtro giusto, l'occhio giusto. Certi scatti, a volte, sono difficili da leggere per problemi tecnici degli obiettivi, oppure per le pellicole vecchie a tal punto che sulla loro superficie alcune sostanze si sono raggrumate.
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