10/04/14


Per completare il testo precedente: il modello sono le apparenze. Le quali sono come rifrazioni, quindi effetti ottici; quindi tutto ciò che potrebbe essere effettivamente visibile.
Come se non riuscissi a vedere ciò che ho di fronte ma mi sforzo di mostrarlo. Davanti alla nebbia mi muovo in modo confusionario, non ordinato. Nel senso che non so perfettamente cosa sto facendo ma intuisco la strada da prendere. Non bisogna confondere tutto ciò come una mera ricerca di un mondo nuovo o una proposta di alternative alla nostra società, perché io parto dalle immagini del nostro quotidiano: per me questa società è un valore fondamentale per il mio lavoro. Un valore positivo o negativo a seconda se riesco a creare delle opposizioni, delle crisi durante il lavoro. Non è mai una debolezza.


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