12/04/14


Tra i motivi che hanno a che fare con la creatività, che mi inducono ad approfondire l'esperienza delle residenze d'artista all'estero, ci sono alcune riflessioni partite da un mio progetto riguardante lo studio dell'arte classica (si trova un esempio qui: http://www.premioterna.it/pt04/mobile/opera/all-rome). Si tratta di un tema importante perché secondo me è molto comune per un artista italiano ritrovarsi a dialogare con i Classici, la storia dell'arte e ciò che è venuto prima di noi. La ragione è che il Paese è sovrabbondante della presenza del passato, e lo s’incontra ovunque e facendo una qualsiasi attività. Quindi, per me, cercare di coinvolgere la mia produzione personale con ciò che è suscitato dalla nostra cultura e dal contesto, fa parte di un percorso di lavoro, almeno durante la fase di studio dell'opera. Questo proviene direttamente dall'osservazione e dalla fruizione di ciò che incontro intorno a me. Per me, questo atteggiamento o caratteristica determina l'artista "italiano": forse se fossi all'estero e quindi non trovando queste condizioni, non sarei un artista italiano? Questo è il motivo per cui sono interessato a replicare tali procedure fuori dall'Italia.
Nelle mie esperienze all'estero, mi sono spesso reso conto di differenziarmi dagli altri artisti specialmente per il modo in cui porto avanti le ricerche che costituiranno un lavoro. A volte, rispetto al contesto, ho avuto il sospetto di elaborare le mie cose e anche il giudicarle e giudicare quanto trovavo proposto nelle mostre, in un modo atipico. Oppure sono semplicemente io così...
Ho intrattenuto un discorso via mail con dei curatori tedeschi a proposito di questi pensieri, proponendomi per una residenza. Il fatto che abbiano smesso di scrivermi potrebbe significare che siano rimasti convinti oppure... l'opposto. A mio avviso, non trovo che queste riflessioni siano infondate perché influenzano anche in modo trasversale; però forse sono raccolte meglio da qualcuno che conosce in modo diretto il territorio italiano.

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