31/03/14


Ho aggiunto un'altra nuova pagina al mio blog, si chiama "shop". E' nata dalle riflessioni sui progetti delle mie nuove performance che mi hanno portato a pensare a quanto sia importante la condivisione nei miei lavori: ho una enorme quantità di foto che invece rimangono solo per accumulo. Per queste foto non ho più un interesse ben riconoscibile, sono servite per miei studi o test su pellicole e macchine fotografiche, alcune hanno contribuito a comporre altre immagini. Quindi, rimanevano accantonate seppure hanno contribuito a qualcosa e mi sono state utili, o lo sono ancora in un qualche modo approssimativo. Così, ho creato quello spazio per renderle fruibili. Voglio che abbiano un valore, che non siano considerate erroneamente degli scarti, e allora hanno avuto ognuna un prezzo di vendita. Ma in tutto questo programma non avevo messo al centro il fatto che qualcuno le avrebbe poi acquistate, cosa che sta invece succedendo, ma il metterle a disposizione, farle circolare. Le cifre sono piccole, ma sufficienti per coprirmi le spese fisse.
La mia idea era quella di mettere un po' d'ordine perché stavo sempre con il pensiero che avrei perso le tracce di qualcosa, che non potrei trattenere e ricordare tutto; oltre al rischio della trascuratezza c'è da considerare che ho anche perso un sacco di materiale nell'attesa di utilizzarlo al meglio, rompendo un hard disk. Anzi, proprio questa atmosfera di incompletezza, di messo da parte, di qualcosa insomma che sta lì in attesa di un mio intervento, di una mia considerazione finiva in realtà per limitarmi, appesantirmi piuttosto che arricchirmi e darmi stimoli in più... Così, una parte l'ho buttata e un'altra l'ho messa in ordine in gruppi.
Personalmente, trovo molto stimolante questa operazione perché il liberarmi di quanto potrei considerare superfluo o non più utile era stato in passato profondamente deleterio, invece; mentre oggi mi ravviva. Era stato deleterio perché lo vivevo in un modo fondamentalmente differente: il prepararmi ad una vita senza aver bisogno di nulla, senza alcuna saldezza o cura. Stavo per dedicarmi alla vita di un barbone e ci sono riuscito, per un lungo periodo ho pensato di essere del tutto slacciato e alleggerito. In realtà, non ho fatto che accumulare: il liberarmi dal rendere conto alle\delle cose si era dimostrato, a contrario, lasciare che queste avessero un peso. E questo capitava proprio perché non ricercando punti fermi, qualsiasi cosa, anche mentale, poteva disperdersi facilmente e pertanto me ne attaccavo. Tutto l'opposto di ora che invece, paradossalmente, le cose amplificano la loro importanza (il loro posto nel mondo anche) nel lasciarle andare, dividendole con altri.
Vedi ad esempio, la collaborazione con l'artista Marinella Senatore che ospita una traccia audio di Kriptoscopia per il suo progetto Estman Radio, all'interno di una mostra alla Kunst Halle di San Gallo.
Perlomeno, ora ci guadagno nel vedere con più agilità ciò che voglio e come ottenerlo. Amen.

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